Immersioni nella AMP di Portofino
L'Area Marina Protetta di Portofino (AMP Portofino), istituita nel 1999, si estende attorno all'omonimo promontorio nel territorio dei comuni di Camogli, Portofino e S. Margherita Ligure.
L'AMP ospita oltre 20 siti di immersione, tutti dotati di una boa di ormeggio, fruibili dai subacquei di ogni livello ed in ogni periodo dell'anno. Nel periodo estivo, la temperatura dell'acqua raggiunge i 25-26° e durante l'inverno il termometro scende molto di rado sotto i 14°.
Questo tratto di mare è ricchissimo da un punto di vista naturalistico: gorgonie gialle e rosse, madrepore, spugne e corallo rosso rendono il paesaggio sottomarino incredibilmente colorato. La fauna è caratterizzata una moltitudine di specie quali murene, gronghi, orate, dentici, cernie brune di grandi dimensioni, barracuda, scorfani, nella stagione estiva, pesci luna, ricciole, tonni e rane pescatrici.
La secca dell'Isuela è, a ragione, annoverata tra le più belle immersioni del Mediterraneo. A circa 200m dalla costa, di fronte a Punta Chiappa, la secca sale da circa 55-60m di profondità per arrivare a soli 14m. Il percorso più seguito si trova nel versante sud-ovest.
Il fondale è ricoperto di gorgonie rosse e gialle e sono visibili grandi rami fioriti di corallo rosso.
È ricca di dentici, tonni, barracuda, saraghi fasciati, murene, polpi e pesci luna nella stagione estiva; nelle spaccature lungo la parete è facile incontrare gattucci vicini alle loro uova. Difficoltà: corrente
Doppiata Punta Chiappa, andando verso San Fruttuoso, troviamo una piccola baia che porta il nome di Punta della Targhetta. Su di un fondale digradante a circa 16m di profondità, incontreremo un masso sporgente a formare una piccola tettoia popolata di gorgonie arancio e quasi interamente ricoperta di madrepora gialla.
Alla nostra sinistra comparirà una parete verticale dove anche i subacquei meno esperti potranno ammirare rami di corallo rosso e distese di margherite gialle che tappezzano ogni cavità (profondità massima 20m). Procedendo verso est, la parete sprofonda fino a raggiungere i 40m; negli anfratti è frequente vedere aragoste, murene, gronghi e qualche Mustella.
La grotta, da cui questa immersione prende il nome, non è sott'acqua ma nella parte emersa del Promontorio.
L'immersione inizia sui 18m lungo un fondale sabbioso; andando verso il largo, direzione levante, si incontrano alcuni massi ricoperti da spugne.
Sulla batimetrica dei 20m incontriamo due grandi blocchi di roccia forati che permettono il passaggio all’interno dove sulla volta possiamo vedere colonie di falso corallo, spugne e anche coloratissimi nudibranchi. Le gorgonie le possiamo vedere solo andando oltre i -35 mt.
Al limite della riserva integrale, davanti alla baia di San Fruttuoso, sul promontorio di Portofino si erige una vecchia torre che dà il nome al sito d'immersione. Scendendo lungo la catena ci troviamo su un fondale di circa 17m.
Da qui, tenendo la parete sulla nostra destra, troviamo una serie di grandi massi divenuti il nascondiglio di innumerevoli murene. Arrivati a circa 22m, inizia una bellissima parete ricca di corallo rosso, margherite di mare e gorgonie rosse che sprofonda su un fondale di 35 metri dove è facile incontrare cernie, grossi dentici, saraghi.
L'immersione si svolge lungo una parete che si sviluppa tra i 25 e i 45m, sormontata da un pianoro completamente ricoperto da una prateria di posidonia. Raggiunta la parete, a una profondità di 40m, possiamo curiosare tra le spaccature rocciose, ricche di corallo rosso e ricoperte da gorgonie rosse di grandi dimensioni. Murene, scorfani, gronghi, aragoste e nudibranchi sono i caratteristici abitanti della parete.
Risalendo, sui 25m di profondità l'ambiente cambia e una rigogliosa posidonia ricopre il fondale popolato da grossi branchi di saraghi, castagnole brune e dentici. Avviandoci sulla via del ritorno, possiamo trascorrere gli ultimi minuti di immersione tra i numerosi massi che si trovano tra i 10 e i 15m per poi ritornare sulla boa.
La statua del "Cristo degli Abissi" fu posata nelle acque del borgo di San Fruttuoso nel 1954 e in seguito fu dedicata alla memoria di Duilio Marcante. L'immersione al Cristo è una delle più famose del Parco e rappresenta un simbolo per tutti i subacquei. Intorno alla suggestiva statua, realizzata in bronzo, danzano nuvole di castagnole e saraghi. Dirigendosi verso l’uscita del canale di San Fruttuoso una parete ricchissima di corallo rosso si erge innanzi a noi e scende verticale fino oltre ai -40 mt. Rientrando, ad una quota inferiore, inizia una zona di grossi massi ricca di volte ricoperte di margherite di mare e passaggi suggestivi.
Il Dragone è una delle immersioni più varie per la diversità degli ambienti che si possono visitare: passiamo dalle pareti ricoperte di corallo rosso e gorgonie rosse a blocchi di rocce che formano un susseguirsi di stretti passaggi e canali. Per la discesa abbiamo due possibilità: scendere lungo la catenaria per arrivare direttamente al fondale sui 30m oppure nuotare verso la costa ed immergersi prendendo come punto di riferimento la costa sommersa.
Allontanandoci dalla parete, verso mare aperto, possiamo esplorare i suggestivi massi ricoperti da gorgonie e abitati da murene, gronghi e gattucci. Volgendo lo sguardo verso il blu è frequente osservare il passaggio di pesce di passo come dentici e ricciole.
La boa è posizionata su un fondale di 10m e davanti ad essa inizia una parete che digrada lentamente fino alla profondità di 35m, dove possiamo trovare una splendida grotta, completamente ricoperta di margherite gialle e corallo rosso, e una distesa di gorgonie rosse.
La zona è caratterizzata da tre differenti grotte, poste a livelli differenti, una che affaccia direttamente sulla superficie e due sommerse. La prima è particolare per via dalla possibilità di sbucare in superficie all'interno di una spaccatura all'interno del Promontorio. La profondità massima è di 39 metri, e le tre grotte si trovano a 33, 20 e 8 metri di profondità.
La secca Gonzatti, o secca Carega, è uno scoglio la cui sommità arriva quasi in superficie a circa 5m di profondità e le cui pareti raggiungono i 45m.
Negli anfratti si rifugiano diversi tipi di crostacei per non parlare delle grandi quantità di pesce che sostano o si rifugiamo intorno alla secca e nelle sue insenature, murene, gronchi, scorfani, cernie, nuvole di castagnole rosse, corvine, saraghi, Dentici, Salpe e donzelle pavonine. Se si ha un pò di fortuna guardando nel blu si possono incontrare carangidi o barracuda in caccia.
Scendendo lungo la catenaria, a circa 14m, una prateria di posidonia circondata da grossi massi ci apre la via verso un primo sifone a 23m ricoperto di margherite di mare e spugne e popolato da una miriade di gamberetti stanziali. L'uscita del sifone, a circa 33m, è ricca di corallo rosso e negli anfratti possiamo vedere diverse aragoste. Mantenendo la parete sulla sinistra, siamo circondati da bellissime gorgonie rosse che nascondono cernie e saraghi.
Risalendo si arriva ad un'altra caverna dove inizia la risalita per terminare l’immersione in parete circondati da grosse cernie in attesa di una preda.